Una mostra fotografica, di Barbara dagli Alberi e Floriana Maini, che racconta una storia di riscatto e rinascita di una donna che è stata ferita dentro

Dodici scatti della schiena di una donna per descrivere dodici emozioni: sei positive e sei negative.

Fotografie stampate su tela, sulle quali Floriana Maini è intervenuta pittoricamente, traducendo le emozioni in segni.

È un viaggio verso la consapevolezza: dall’umiliazione alla disperazione, passando attraverso il perdono per arrivare all’amore per sé stessa.

Solo nel tredicesimo scatto, l’unico a colori, la donna apparirà nella sua interezza come a sottolineare la vittoria sui propri demoni; demoni descritti da macchie scure che pian piano si dissolveranno lasciando posto al colore, come ombre invisibili che soffocano l’anima fino all’istante in cui la consapevolezza di sé stessi prende il sopravvento permettendo all’io di liberarsi.


Non solo mostra visiva ma anche sonora

Accanto ad ogni tela, infatti, si trova un QR-Code che se fotografato con il proprio smartphone permetterà di ascoltare ogni "emozione" tradotta in musica, appositamente composta per l'occasione dal musicista Paolo Persia.

Le emozioni regalate

Abbiamo dato la possibilità ai visitatori di "disegnare la propria emozione" su cartoline riportanti gli scatti fotografici, per poi lasciarle appese all'interno della mostra stessa.

Ognuno libero di poter scrivere, disegnare o colorare, per poter esprimere al meglio ciò che sente.

 

La descrizione del sentimento: per ogni tela una didascalia

<Perché magari qualcuno a cui piacciono le mie frasi mi potrà chiedere di scrivere qualcosa di più… E, se da cosa nasce cosa…Penso che dedicare spazio ed energia a questa iniziativa sia un buon modo di usare il tempo. E così non cedere alla tentazione, una volta di più, nel dirsi “Questa è proprio una bella cosa che stanno facendo… Ma non riesco a dare una mano, sarà per la prossima volta…”>

L'autore è XAM, lo chiameremo così in quanto ha chiesto di rimanere anonimo.

Pensieri scritti su carta, un tentativo di esprimere con parole il sentimento provato.

La cosa sensazionale è che proprio un uomo sia stato capace di esprimere così bene i sentimenti di una donna.

Le didascalie

UMILIAZIONE

"... Si, hai ragione, è solo colpa mia, è vero, scusami, scusami, scusami, sì, lo so, lo so che non sono come mi vorresti, ma ce la sto mettendo tutta, lo sto facendo per te, perchè ti amo, vedrai che sarò come vuoi tu, proprio come mi hai sempre detto, posso farcela, veramente, proprio come piace a te, vedrai che sarò come mi vuoi, già sto facendo come mi hai detto, ho già iniziato, vedrai che presto sarò quello che vuoi..."

PAURA

"... Non dire così, non dire queste cose, non puoi lasciarmi, non è possibile che siamo arrivati a questo punto...Non andartene, non posso pensare che tutto possa finire in questo modo, adesso... Non voglio perderti, non posso perderti, è vero che non finisce tutto? Non vai via, vero? Non posso credere che lo vuoi veramente, guardami, non fare così, sono qui, resta con me, non andartene, rimani qui, non andare via, non farlo, ti prego, è vero che non stai per farlo?..."

DISPERAZIONE

"... È finita, è finita, tutto è finito, non c'è più, è finita... E adesso? È finita... Non sono capace senza di lui... so che non sono capace, non ce la posso fare... Sono sola, sola, sono di nuovo sola, ci ho provato a stare da sola, lo giuro, ma non ci riesco... E adesso? Adesso cosa faccio da sola?Oggi, domani... Non sono capace neanche di arrivare alla fine di oggi... Sto male, non riesco a respirare... Non riesco a respirare... Ti prego, chiamami adesso, chiamami, dimmi che non è finita, non riesco a vivere sola, non riesco a vivere senza di te..."


DISPREZZO

"... Dovevo accorgermi che stavo sbagliando tutto, dovevo accorgermi che non lo stavo rendendo felice. Invece di pensare a me, invece di lamentarmi, dovevo stare zitta e fare come diceva lui. Adesso sarebbe ancora qui, lo so che non sarebbe mai andato via se avessi fatto come diceva. Cosa ci voleva? Nulla... Così poco... Bastava solo ascoltare e fare come diceva... Ma io no, non ho voluto ascoltare, volevo fare di testa mia, mi lamentavo anche... E adesso? Adesso lui non è più qui con me, bastava mettermi un poco da parte per farlo contento, bastava così poco..."

RABBIA

"... Vaffanculo! Vaffanculo! ... Tutto finito... Mi volevi diversa? E allora vaffanculo!!! Ma chi cazzo volevi avere vicino al posto mio?... Tutto il tempo che ho buttato via con te... Per cosa poi?!? Tempo per cosa!? Per una testa di cazzo come te! Vaffanculo a te e vaffanculo a me... Cogliona, una cogliona... Dovevo immaginarlo, lo sapevo che sarebbe finita così... Dovevo capirlo con una testa di cazzo del genere...E io che continuavo... Testa di cazzo anch'io, come cazzo ho fatto a non accorgermi di quello che stava succedendo? Te ne sei andato? Meglio! Ma vattene, vai pure via, coglione, non ho bisogno di una testa di cazzo come te! Vaffanculo!!!"

APATIA

"... No, grazie, stasera non è proprio la serata giusta... Sì, hai ragione, lo so, lo so che mi farebbe bene, lo capisco, grazie, ma stasera proprio no, sono proprio stanca, davvero, ho bisogno di stare un po' sola... Si, non preoccuparti, è solo un momento così, passerà, adesso non ho bisogno di niente, voglio solo stare sola, voglio stare a casa, sì, da sola, non voglio altro... No, hai ragione, lo dico tutte le sere, ma non insistere, va bene così, non preoccuparti, dì anche agli altri di non preoccuparsi se non rispondo sempre, ho solo bisogno di stare sola, a casa, davvero... Per pensare... A casa... Sola..."


CORAGGIO

"... Oggi è stata proprio una bella giornata... Mi sono svegliata e mi sono detta: adesso ti fai una doccia... Poi ho preparato la colazione... Mi sono vestita e sono uscita, fuori, no, non era una bella giornata, c'erano le nuvole, ma ero comunque fuori... Mi sembrava strano passeggiare così, senza un motivo... Ero sola , era strano, ma era anche bello... Respiravo bene... Sono entrata in qualche negozio, ho fatto la spesa per bene, ho anche sorriso quando ho pagato... No, non sono felice, ancora qualcosa non va, ma comunque ho camminato tutta la mattina e sono tornata a casa un po' stanca... Ma poi avevo ancora voglia di uscire... Anche da sola..."

ACCETTAZIONE

"... Non ero sbagliata... No, non è questione di chi è sbagliato... Non è andata a finire così perché ero sbagliata... Credo di aver capito questo... Questo è il punto che non riuscivo a capire e che mi ha fatto stare così male... Ho sempre pensato che qualcosa non funzionasse in me, che fossi io quella che non andava bene e che sbagliasse sempre tutto, che fosse colpa mia, solo colpa mia... Mi ci è voluto molto tempo, ma alla fine ho capito questa cosa fondamentale... Non è stato facile, ma adesso tutto è molto chiaro, finalmente tutto è molto chiaro... Una cosa così semplice e ci sono arrivata adesso... Ho capito che non sono io quella difettosa, quella imperfetta, non sono io quella sbagliata..."

PERDONO

"... E sì, hai ragione, hai perfettamente ragione, devo proprio dirtelo, la conclusione non può essere che questa... Anche se ci pensassi più a lungo, molto più a lungo di quanto ci abbia pensato in tutto questo tempo, in tutte queste serate, a volte immobile guardando il muro, a volte piangendo per ore, a volte urlando forte dentro, anche rompendo delle cose, soprattutto le sue cose, a volte... Anche se volessi pensarci di più, anche se dovessi pensarci ancora molto, ma tanto non ho più voglia di farlo, arriverei alla stessa conclusione, chiara, limpida, netta... Neanche lui era difettoso, imperfetto, sbagliato..."


PACE

"... È che non ero io sbagliata da sola, lui sbagliato da solo... Eravamo solo sbagliati insieme. Sì, si può essere giusti da soli, ma insieme si può essere molto sbagliati. Sembra strano, è un pensiero che è difficile da capire, due cose giuste che, messe insieme, danno qualcosa di sbagliato. Se penso a tutta la matematica che ho studiato, non esiste nessuna regola che trasforma due cose giuste in qualcosa di sbagliato. Di solito è il contrario... Meno per Meno da Più... Così dice l'algebra... Ma noi non siamo algebra... Per fortuna... Per fortuna? ... Sì, alla fine sono convinta per fortuna... Anche se si è giusti da soli, non lo si può essere per tutti. Abbiamo le nostre asperità, i nostri aculei, le nostre forme... Asperità, aculei e forme giuste per noi, perché le forme, gli aculei e le asperità sono proprio quello che siamo e , quello che siamo, non è mai sbagliato, a meno che non piaccia a noi... Ma questa è tutta un'altra storia..."

SERENITÀ 

"... Abbiamo le nostre asperità, i nostri aculei, le nostre forme... Di questo siamo fatti... Anche di questo, in realtà, a voler essere più precisi... Allora forse è sbagliato il come cerchiamo di incastrare le nostre asperità, aculei e forme alle forme, aculei e asperità degli altri, dell'altro... Perché alla fine, e, anche se non ci piace, dobbiamo lo stesso dircelo, non tutto è sempre incastrabile, e non tutto deve essere sempre incastrato per forza, schiacciando, spingendo, comprimendo... Perché se no, non si capisce come mai ci siano tutte queste varietà di asperità, aculei e forme, se fosse così facile incastrarle tutte..."

AMORE

"... Mi piacciono le mie asperità, aculei e forme, forse qualche aculeo o qualche asperità si potrebbe levigare un po', lo so... Ma se non credo sia necessario per me, prima di tutto, allora li lascio proprio così come sono, sicuramente qualcuno ci sarà a cui non daranno poi così fastidio da doverli per forza limare a tutti i costi, non è detto che sua sempre un bene farlo... Bene per me, intendo... Sì, hai ragione, questo aculeo, però, andrebbe un po' smussato, perché so che potrebbe far male. Potrebbe far male a te. Ma potrebbe far male anche a me. Proverò a lavorarci... Per non far star male me e non far stare male te... Se riuscirò, sento che sarò andata nella direzione giusta per volermi e, quindi, volerti bene..."